mercoledì 10 ottobre 2007

La carta di credito fiscale

La carta di credito fiscale è un'idea che mi frulla in testa da un pò e ho pensato di metterla in rete per vedere se altre persone la reputano intelligente o se sono un pazzo.

Premesse:
  • in Italia, ma non solo, l'economia sommersa ossia il "nero" muove una moltitudine di denaro;
  • spesso il "nero" è una voce importante nell'economia di una famiglia, in tanti casi chi lo fa non è un affamatore del popolo ma un povero diavolo che cerca di sbarcare il lunario, ma è pur vero che genera una falsa distribuzione del reddito e quindi un'ingiusta tassazione per chi il "nero" non lo può fare;
  • il "nero" in genere viene generato dall'impossibilità per il cittadino non titolare di partita IVA di poter detrarre dal reddito imponibile (quello su cui si pagano le tasse) determinate spese in tutto (ad esempio l'idraulico o il meccanico) o in parte (ad esempio spese mediche), ragion per cui è meglio ottenere uno sconto senza fattura o ricevuta piuttosto che pagare il 30/40% in più;
  • in economia esiste una legge per cui un euro immesso nel sistema economico genera più euro di ricchezza (esiste in sostanza un fattore moltiplicativo), ad esempio investire dei soldi in un'impresa genererà ricchezza per l'imprenditore ma anche nuovi posti di lavoro e i nuovi occupati spenderanno i soldi guadagnati in consumi e così via generando infine tasse calcolate su una somma superiore a quella investita inizialmente. Un euro sottratto al sistema avrà l'effetto contrario;
  • tutti coloro che fanno il 730 e che prendono in busta paga un rimborso, a fronte di un credito di imposta che viene "trasferito" al datore di lavoro, impiegheranno parte di quei soldi per acquistare beni o servizi in "nero";
  • i titolari di partita IVA non avendo un datore di lavoro che li possa rimborsare utilizzano il proprio credito di imposta durante l'anno a "sconto" dei versamenti periodici dei vari tributi (IVA, INPS, Ritenute a dipendenti o collaboratori, ecc.);
  • in Italia per i titolari di partita IVA i rapporti con il fisco avvengono esclusivamente per via telematica (versamenti dei tributi compresi), quindi esiste una struttura già in grado di controllare in tempo reale una quantità di flussi di dati e di movimenti monetari gigantesca.
L'idea:

Ma se il cittadino non titolare di partita IVA avesse l'opportunità di scegliere tra il rimborso del proprio credito di imposta in busta paga e l'utilizzo dello stesso con una "carta di credito fiscale" sapendo che le spese effettuate con essa sarebbero integralmente deducibili dal reddito ( o al 50/60%), cosa accadrebbe?

  • il contribuente che ha avuto ad esempio € 500,00 euro di credito di imposta si troverà l'anno prossimo con un reddito imponibile più basso, dato che può detrarre spese prima escluse dagli oneri deducibili, per cui il vantaggio fiscale è chiaro;
  • il titolare di partita IVA sarà costretto ad emettere fatture o ricevute a fronte del pagamento con carta di credito fiscale e quindi una parte del nero diventa ora bianca...
  • aumentando i redditi di chi prima faceva nero aumenteranno anche le imposte da pagare da parte di questi soggetti, per cui lo Stato non ci perde anzi secondo me incasserà più di prima;
  • i titolari di partita IVA che ricevono pagamenti con carta di credito fiscale si vedranno "trasferito" il credito di imposta dei clienti e lo potranno utilizzare per i versamenti periodici dei tributi o per pagare i loro fornitori.
  • se sale il reddito di chi ha aliquote di imposta più alte, pagheranno meno quelli che già hanno redditi bassi (oddio siamo pur sempre in Italia e la logica non è di casa...);
  • il sistema potrebbe essere gestito dall'Agenzia delle Entrate, non è una cosa impossibile già adesso un lavoratore autonomo può sapere in tempo quasi reale i versamenti effettuati e non (si chiama cassetto fiscale)

Limiti:

Ovviamente nella vita servono anche i soldi reali per cui non si può pretendere che un lavoratore autonomo accetti questo tipo di pagamento per il 100% delle proprie entrate, però per una percentuale direi di si.
Inoltre sarebbe difficile gestire questo sistema per le spese effettuate dal tabbacaio (no il lotto non si può detrarre...) o al supermercato, però per quelle inerenti altre tipologie si.

Scuse preventive:

Mi scuso sin da ora con quanti possano sentirsi accusati di essere evasori fiscali, non voglio offendere nessuno, questo sistema che mi è venuto in mente è rivolto a mettere alle strette i pesci grandi non quelli piccoli (che possono usare il credito ricevuto in pagamento con i loro fornitori e che molto spesso hanno seri problemi di liquidità).

Voi che ne pensate?